Influencer Marketing: azienda, pensa micro (influencer), raccogli mega (engagement)


Abbiamo chiesto a Sara Centemero, Country Manager Italia di Tradedoubler, di condividere la sua visione dell’Influencer Marketing e le sue previsioni per il 2022 per questo segmento di business.


Il radar di Insider Intelligence ipotizza per il 2022 un investimento complessivo per i brand di 15 miliardi di dollari in Influencer Marketing.

E non sono soldi che andranno a finire nelle tasche delle tante “Chiara Ferragni”. Se l’influencer italiana per eccellenza rimane un riferimento mondiale, i dati ci parlano da un po’ di una rimodulazione del mercato verso i micro o nano influencer.

Per queste tipologie, come sappiamo, non esiste una classificazione riconosciuta. Qualcuno considera micro influencer chi ha tra i mille e i centomila follower per social, mentre nano influencer è chi ha fino a un migliaio di follower. Ma c’è anche qualcuno che alza l’asticella, considerando micro chi ha tra i 10mila e i 50mila follower per social e nano chi ne ha fino a 10mila.

In verità, se riusciamo a superare le rigorose e confortanti classificazioni, stabilito un intervallo di massima, la caratteristica che distingue il micro influencer o il nano influencer dalle altre categorie non è un mero valore numerico.


Per capirlo, torniamo ancora una volta all’essenza della definizione di influencer. Stiamo parlando di un’evoluzione del classico concetto del “marketing del passaparola” raggiunta grazie alle piattaforme social.

Che sia mega, macro, micro o nano, insomma, l’influencer è uno strumento di marketing al servizio dei brand che punta su caratteristiche come: fiducia, empatia, gruppo.


Date queste caratteristiche, il passaparola, e quindi il messaggio del brand, risulta più genuino ed efficace, ma non solo. La crisi dei (mega) influencer, se di crisi possiamo parlare, è da ricercare in due aspetti principali: l’affollamento dei post sponsorizzati nei feed di un influencer e l’alta eterogeneità dei follower.

Molti follower significano interessi diversi, proliferazione e sovrapposizione delle nicchie e, alla fine, dispersione del messaggio. Insomma, il messaggio del brand si perde nell’immensità dei numeri.

Poi ci si è messo anche il Covid19, che ha ridotto gli investimenti dei brand, con la conseguenza di rilanciare investimenti minori e avidi di risultati immediati. Infine, la riduzione degli investimenti dei grandi brand è stata equilibrata dall’arrivo al ballo da parte di brand più piccoli, magari locali, con minori capacità di investimento ma tanta necessità di visibilità.


È il momento dei micro e dei nano influencer, perché?

Raggiunta una considerazione magari inaspettata, i micro, i nano influencer, noi di Tradedoubler e il mercato tutto si interroga sul valore di queste categorie salite alla ribalta.

Ebbene, se il micro e il nano influencer amplificano un messaggio a un “ristretto” numero di follower, d’altra parte l’engagement delle campagne risulta più alta.

Perché? Fiducia, empatia, gruppo, dicevamo.

Questi influencer non parlano da un piedistallo privilegiato, non sono celebrities, sono percepiti come “uno di noi”, risultando più genuini. Non confondono il proprio seguito con decine di messaggi di brand diversi e si configurano come esperti in una nicchia ben precisa. In poche parole: umanizzano (meglio) il brand, e costano meno alle aziende.

E per i nuovi consumatori a partire dai Millennials, il rapporto “umano” con i brand è molto più di un buono sconto. Lo sappiamo dalle tendenze del Customer Engagement.

Infine, da sottolineare che i contenuti più apprezzati oggi sono storie e video brevi, TikTok docet, su diversi canali social, infatti ormai se non hai le stories tra le feature non sei un social degno di questo nome. Per quanto riguarda i mercati, la maggior parte dei click e dei ricavi sono generati da influencer nei settori del Fashion, dell’Health&Beauty, l’Arredamento e il Lifestyle, ma è un attimo che il trend si espanderà anche agli altri settori”


Chi è Sara Centemero: Country Manager Italy di Tradedoubler, ha oltre 15 anni di esperienza nel Digital Marketing con competenze B2C e B2B. Oggi si concentra sul raggiungimento di risultati sostenibili e di successo per Advertiser e Partner nell’Affiliate Marketing.

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