Il valore competitivo di una strategia per la diversità e l’uguaglianza di genere


Adottare precise politiche di inclusione e di sviluppo di una equa rappresentanza di generi ed etnie rappresenta un valore competitivo reale per ogni azienda.

Sono diverse le analisi che affermano che le aziende che sostengono la parità di genere tendono a prendere decisioni migliori. Secondo Forbes , i team eterogenei prendono decisioni migliori nel 73% dei casi. Mentre uno studio di McKinsey ha dimostrato che le aziende con una maggiore diversità nei loro team esecutivi tendono ad avere profitti più alti e a generare valore a lungo termine.

In Tradedoubler, la maggioranza delle risorse è costituita da donne (56%), così come il 50% dei nostri manager. D’altronde, siamo nati in Svezia nel 1999 e l’uguaglianza di genere è un tema particolarmente sentito da quelle parti. Secondo il Global Gender Gap del World Economic Forum, la Svezia è nella lista dei 5 Paesi più prossimi a raggiungere la completa uguaglianza di genere.


Ma, perché promuovere l’uguaglianza di genere non è solo un trend temporaneo dettato dall’opportunità di un incremento di visibilità?

Abbiamo cercato di dare una risposta alla domanda, coinvolgendo la nostra ex collega Carol Spendilow, fondatrice di Reach Group, una rete di avvocati freelance la cui competenza spazia dalla pura consulenza legale allo sviluppo del business, alla strategia e alla leadership.


Carol, diamo un significato alla parola “diversità”?

La diversità è un valore. Quando interagisci ogni giorno con persone con background culturali, competenze, lingue, etnie e generi diversi ti arricchisci.

Inoltre, sviluppare una corretta sensibilità aziendale nei confronti dell’uguaglianza di genere, non è solo una questione di parità di retribuzione, ma anche di parità di trattamento, di rappresentanza nei gruppi di leadership e di accesso alla formazione. Molto si è fatto, molto si sta facendo, ma dobbiamo insistere su questa linea.


Perché la parità di genere coinvolge la cultura aziendale?

La cultura aziendale è la base del comportamento a tutti i livelli all’interno dell’azienda. E oggi la parità di genere, insieme alla sostenibilità per esempio, non può non essere un tema culturale che, introdotto e sviluppato dai vertici aziendali, entri nella mentalità di tutte le risorse aziendali.

Un tema che si diffonde orizzontalmente in tutta l’azienda e che si manifesta già dal processo di reclutamento. Tra i parametri di valutazione di un candidato, spesso la diversità non è ancora abbastanza considerata: si tende a scegliere cloni, risorse simili, e non varietà.

Vediamo ora insieme a Carol i vantaggi dell’applicazione di una politica aziendale per la diversità e l’uguaglianza di genere.


1. Un ambiente di lavoro innovativo

Uomini e donne avranno inevitabilmente esperienze e background diversi, ogni risorsa porterà così il proprio contributo individuale alla crescita aziendale. Collaborare con persone che la pensano diversamente incrementa la creatività e promuove idee innovative. E si lavora meglio!


2. Un processo decisionale migliore

La diversità porta in dote prospettive diverse. La combinazione delle diverse soft skills fornite da uomini e donne garantisce un miglioramento del processo decisionale e diffonde una visione aziendale più olistica.


3. Un vantaggio competitivo

Introdurre la parità di genere nella cultura aziendale influisce sulla soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, incide sul tempo di permanenza in azienda. Ciò diventa un vantaggio competitivo a lungo termine, garantendo una forza lavoro stabile e porta a un maggiore interesse per l’azienda da parte dei nuovi talenti interessati.


Come si fa a incentivare la parità di genere in azienda?

Innanzitutto, la svolta deve arrivare dai vertici aziendali. È importante che i manager, a partire dal Ceo, ci credano veramente.

Preso atto di una forte consapevolezza, è importante diffondere il verbo attraverso iniziative interne (eventi, formazione, tutoraggio) che puntino a incrementare la sensibilità al tema di tutta l’azienda.


Per esempio, i programmi di mentorship e il lavoro in team sono un ottimo sistema per stimolare il confronto e la riflessione sul pensiero dell’altro. In questo modo si sfrutteranno al meglio i vantaggi dei tratti della personalità che differenziano uomini e donne.

Fermo restando lo stesso livello di competenza, la delicatezza tutta femminile dell’approccio è complementare a una certa irruenza maschile, determinando una risposta aziendale differenziata e sempre adeguabile. Stimolare all’interno dei team le diverse sfumature aiuta ad apprezzarle e a sviluppare una sensibilità verso la parità di genere e la diversità.

In definitiva, ci dice Carol, la prima cosa da fare è “guardarsi dentro” la propria azienda. Valutare l’organigramma e strutturare i team secondo una nuova visione che consideri un valore anche i soft skills e le peculiarità di genere, razze e culture diverse. Successivamente si deve costruire una strategia che favorisca l’uguaglianza di genere a partire dal recruitment.

Considerando l’azienda come insieme di gruppi collettivi, cambiare le azioni all’interno avrà una sicura ripercussione anche all’esterno dell’azienda e nella società. E ciò farà fare un passo in più all’azienda, non solo in termini di reputazione ma anche di risultati operativi e di business.


In Tradedoubler ci piace condividere idee e riflessioni per accrescere sensibilità ed esperienze sui temi dell’innovazione aziendale. È per questo che abbiamo creato il format “Industry Chats”: un dialogo costruttivo e funzionale con i massimi esperti di mercato.


Chi è Sara Centemero: Country Manager Italy di Tradedoubler, ha oltre 15 anni di esperienza nel Digital Marketing con competenze B2C e B2B. Oggi si concentra sul raggiungimento di risultati sostenibili e di successo per Advertiser e Partner nell’Affiliate Marketing.

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